Una delle migliori love comedy in circolazione:
Toradora!
Ryuugi è un ragazzo quieto e tranquillo, ma la natura gli ha donato uno sguardo naturalmente aggressivo e minaccioso: per tale motivo è temuto da chiunque a scuola, nonostante non faccia nulla di male.
Taiga, invece, all’apparenza è una docile bambolina, ma ha un carattere che definire pessimo è riduttivo. Violenta, irascibile e rissosa, è evitata da chiunque abbia avuto a che fare con lei.
I due scoprono in maniera abbastanza fortunosa di essere vicini di casa, e in maniera altrettanto casuale vengono a sapere che ognuno è innamorato dell’amico/a dell’altro: si accordano pertanto su un “patto di non belligeranza” al fine di portare alla meta ognuno dei due. Ci riusciranno? Cosa si nasconde dietro ai loro opposti ma compatibili caratteri? …e se nascesse altro?
Bisogna dire che sin dalla prima puntata si capisce come andrà a finire, e anche un paracarri capirebbe in linea di principio lo sviluppo della storia. Questo però non toglie nulla al come la stessa è stata meravigliosamente orchestrata: per buona parte della serie le luci della ribalta sono su Taiga e la sua cotta per Yuuske, mentre in seguito si lascia maggior spazio a Ryuuji e il suo debole per Minori. Ciò viene tuttavia sviluppato in maniera ottimamente amalgamata e senza definire precisi stacchi di trama che risultano artificiali: inoltre, in tutto il tempo in cui ciò accade si snoda la trama principale, che porta Ryuuji e Taiga agli sviluppi finali che concludono la serie.
La cosa più stupefacente, infatti, è che in un primo momento pare che ci si trovi davanti alla solita serie d’amore con inserti divertenti qui e là: in realtà, sotto le vicende che vengono narrate è sviluppato un’intera rete di interconnessione tra i vari personaggi che, alla resa dei conti, fa vedere quanto il lavoro sotto questo aspetto sia stato curato.
Va inoltre detto che la serie, per buona parte del suo sviluppo, è anche parecchio divertente: molte battute mi hanno fatto sganasciare non poco. Il finale è ovviamente più serio per permettere a tutte le trame in sospeso di concludersi degnamente, ed è tutto fuorché scontato: il risultato si conosce, ma le modalità sono semplicemente eccezionali.
Chiaramente, tutta quest’attenzione ai dettagli verrebbe sprecata se non ci fossero dei personaggi degni di sostenere la complessità e l’articolazione delle trame: anche in questo lato, tuttavia, Toradora lascia a bocca aperta.
I protagonisti sono infatti tra i migliori che mi sia mai capitato di vedere in una serie simile. Ryuuji è il fulcro di molte delle vicende sentimentali in ballo, ma per una volta ci sono anche dei motivi -contrariamente a quanto solitamente accade-. Egli è infatti un ottimo personaggio ed un’ottima persona: maturo quanto basta per prendersi cura della sua apparentemente svampita madre, pronto a correre per gli amici in difficoltà, di buon cuore e non stupido. È raro avere un protagonista così completo, che non sia un totale ritardato (tratto comune a quasi tutti i “desiderati” delle serie, che paiono non accorgersi di nulla).
Taiga regge il confronto, sebbene in principio appaia essere la solita tsundere: anche lei ha una vita che ne giustifica le azioni, ed essa viene ottimamente spiegata. Inizialmente può risultare antipatica, ma dopo aver iniziato a conoscere le sue vicende non si può che tenere i pugni per lei e per la sua felicità.
I coprotagonisti non sono da meno: Minori, Ami e Yuuske hanno dei ruoli un po’ minori ma sono splendidamente sviluppati. Hanno meno tempo sullo schermo e quindi non si scende in ogni minimo dettaglio delle loro vite, ma molto viene detto e molto viene fatto capire. Soprattutto Minori rivela un senso dell’amicizia fuori dal comune, che potrebbe parere molto fasullo ma che più volte ho visto accadere anche nella vita reale. Anche quando vengono rivelati sentimenti negativi, come rabbia o gelosia, essi vengono esternati in maniera logica e rispettando il carattere del personaggio.
Infine, i personaggi un po’ più “di contorno”, che hanno poco spazio, risultano comunque simpatici e si vede che hanno una vita. Non sono dei cartonati messi lì per far da spalla a delle battute, ma si interessano di altre vicende e hanno i loro interessi: capita più di una volta di vedere nelle retrovie una scena che si ricollega ad un’altra di qualche puntata prima, mostrando che anche all’esterno del campo della telecamera la situazione si evolve.
Menzione speciale per Yasuko, la madre di Ryuuji: per un bel pezzo pare una rintronata fatalona, ma rivela una forza d’animo spettacolare e secondo me è uno dei personaggi più commoventi della serie. Ha fatto le sue scelte nella vita, ne ha retto la responsabilità e non rinnega nulla del suo passato, vivendo a testa alta nonostante le difficoltà.
La grafica è davvero ottima, con dei disegni secondo me estremamente belli: qui e là c’è qualche tocco di CG ottimamente realizzato.
L’audio è forse l’unico punto un po’ meno brillante: entrambe le opening non mi son piaciute per nulla, e solo una delle due ending ha incontrato i miei gusti. Fatto personale, ovviamente, ma mi aspettavo qualcosa di meglio.
Insomma, che altro dire? Toradora ha spazzato via tutto ciò ch’io potessi pensare di una love comedy: non c’è un minuto per annoiarsi, non ci sono patetici discorsi triti e ritriti che tutti abbiamo sentito un miliardo di volte, non ci sono personaggi che vorremmo prendere a calci… tutto è stato organizzato in maniera spettacolare per portare varie storie sentimentali diverse tra loro ma unite da un generale sentimento di affetto verso i protagonisti, che imparano a gestire la loro vita da 17enni al meglio delle loro capacità.
Nel suo campo, non sono riuscito a trovargli un singolo difetto.
Voto: 10. Chi ama il genere non può farselo scappare, sarebbe un crimine; chi volesse abbordare una serie che parli d’amore in maniera non melensa, potrebbe iniziare da qui.
Consigliato a: chi vuol vedere sentimenti quasi veri; chi apprezza serie con personaggi ottimamente realizzati; chi vuol conoscere Inko-chan, il pappagallo storpio che non sa dire il suo nome ma sa dire mille altre parole casuali mentre sbava e sembra sul punto di svenire.