E se un candidato Dio vi donasse il potere di trasformare la spazzatura in alberi?
Law of Ueki
Ueki è un ragazzo più o meno normale, con un forte senso della giustizia. Non esita a mettersi nei guai per difendere un innocente, se ai suoi occhi viene maltrattato.
In virtù di questa sua correttezza etica, viene prescelto da Kobayashi -un suo docente, ma in realtà un partecipante al concorso per scegliere il nuovo Dio- per essere il suo combattente e, con il suo senso di giustizia, rendere il mondo un posto migliore facendo diventare Kobayashi Dio e facendo guadagnare nel contempo ad Ueki qualsiasi potere lui desideri.
Tra le varie opzioni di poteri utilizzabili per il combattimento, lui ne sceglie uno apparentemente debole: il potere di trasformare la spazzatura in alberi, tronchi, rami e quant’altro, modellati a sua volontà.
Riuscirà Ueki, con un simile potere, a battere gli altri 99 concorrenti? Cosa si cela dietro al torneo stesso, organizzato dall’attuale Dio? La giustizia di Ueki sarà più forte dell’avidità degli altri?
Questo anime è curioso, poiché per ogni aspetto ha un lato positivo ed un lato negativo.
La trama in sé è abbastanza semplice, ma non per questo piatta: le regole del gioco sono chiare sin da subito, ma alcuni sviluppi sono decisamente imprevedibili e decisamente interessanti. Un paio di colpi di scena mi hanno lasciato abbastanza di sasso, e questo è un buon pregio.
Purtroppo, ciò che la trama ha di buono viene contaminato dall’onnicitata “giustizia di Ueki”: si capisce sin da subito che egli trae la sua forza dal proteggere i suoi cari e dal combattere la cattiveria, ma quando questo viene ripetuto venti volte a puntata per tutte le 51 puntate diventa davvero monotono e, alla fine, noioso.
I personaggi vanno a fasi alterne. Sorvolando Ueki, che è uno dei protagonisti più piatti e monocorde della storia degli anime (sviluppo del personaggio ZERO), i suoi compagni di viaggio sono in parte simpatici e utili (Sano, Tenko) ed in parte inutili e fastidiosi (Ai, Hideyoshi). Nessuno di essi, ha comunque una grande progressione comportamenale: vengono forniti con le loro caratteristiche definite, e così rimangono per tutta la serie se non per i poteri che guadagnano di tanto in tanto – usualmente perché “vogliono proteggere qualcuno” pure loro.
I combattimenti sono resi fantasiosi dai numerosi poteri bizzarri che sono presenti (trasformare elettricità in zucchero, terriccio in palle di cannone, bolle di sapone in alteratori gravitazionali,…) e questo porta ad ogni battaglia che necessita di una tattica diversa.
Purtroppo, anche qui Ueki dimostra tutta la sua mancanza di polivalenza: TUTTI i combattimenti che lo riguardano (cioé il 90% di quelli presenti nella serie) iniziano con lui che le prende in maniera imbarazzante, continua a rialzarsi soltanto per mera forza di volontà, capisce il trucchetto e oneshotta l’avversario. È un pattern abbastanza comune negli anime, ma qui viene portato all’estremo: quando si viene centrati da seghe circolari volanti, schiantati sotto palazzi che crollano e ci si rialza solo dicendo “devo batterti perché se no fai male ai miei cari” ogni volta si capisce di avere davanti un personaggio virtualmente immortale, e la suspence del combattimento cala tantissimo.
Un po’ migliori i combattimenti che riguardano altri personaggi, che tentano di dare il loro meglio senza farsi prima macellare.
Inoltre, spesso e volentieri ci sono palesi incongruenze nell’utilizzo dei poteri o nella potenza degli stessi, che in genere sono imbattibili nella puntata in cui entrano in gioco e poi risultano inutili in tutte le altre.
Il disegno, per essere del 2005, non è proprio spettacolare – anche se non arriva ad essere fetido – e l’audio fa il suo dovere, e nulla più. Alcune opening son più carine e altre meno, ma nessuna passerà alla storia.
Insomma, Law of Ueki è un anime abbastanza mediocre che ha parecchi punti anche molto positivi che vengono tuttavia compensati da carenze e mancanze che con un po’ di attenzione in più avrebbero potuto essere evitate. L’idea è sicuramente originale, l’azione è davvero tanta (non passa una puntata senza uno o due combattimenti) e l’umore è tenuto sempre abbastanza alto da battute inserite in maniera abbastanza azzeccata, ma effettivamente si poteva fare un po’ di più.
Ho la netta impressione che questa serie sia stata pensata per un pubblico abbastanza giovane, che non si stanca mai delle stesse dinamiche: guardandolo con delle aspettative, però, si rimane a bocca abbastanza asciutta.
Voto: 7,5. Mezzo punto in più solo per la battaglia finale, con un paio di idee davvero ingegnose da parte del cattivo finale.
Consigliato a: chi vuole dei combattimenti abbastanza inusuali; chi non si infastidisce davanti alla ripetitività; chi vuol vedere il protagonista più testone del mondo.