Chi’s Sweet Home

La vita di un gattino e della sua famiglia.

Chi’s Sweet Home

Chi è una gattina di pochi mesi, che a causa di una distrazione si separa dalla sua mamma e dai suoi fratellini: gira pertanto sconsolata per la città, senza sapere che fare. Per sua fortuna incontra Youhei, un bambino di sei anni, che convince la mamma a portarlo a casa nonostante il divieto del palazzo di tenere animali: l’idea di Chi è rifocillarsi e ripartire in cerca della sua mamma, ma la presunta sosta si trasforma ben presto in convivenza!

Questo anime ha un curioso formato: 104 puntate da 3 minuti l’una (di cui 30 secondi di sigla). È stato usato come intermezzo tra un programma e l’altro nelle reti giapponesi: il suo formato fa quindi capire che non c’è grande trama o enormi sviluppi, ma solo una piccola parentesi di simpatia e divertimento tra due puntate di qualcos’altro.
Questo non faccia pensare che la qualità sia bassa: Chi’s Sweet Home è un anime ottimamente realizzato soprattutto per quanto riguarda la protagonista, Chi.

Si trova infatti in lei qualsiasi caratteristica che si possa pensare propria di un gatto (soprattutto di un gatto giovanissimo): la curiosità verso ogni cosa che si muova; l’egoismo tipico del gatto, che vuole le cose quando lo dice lei e come le dice lei; la tenerezza di un animaletto che ha comunque bisogno del supporto di una famiglia, che sia di gatti o no; mille altri aspetti che ogni possessore di gatto ben conoscerà.
Chi viene infatti accolta nella famiglia e si parte dall’ABC: spiegare ad un gatto sinora vagabondo cosa è una lettiera non è per nulla semplice, così come la necessità di andare dal veterinario o il bisogno di tagliarsi le unghie. Tutto ciò viene fatto in maniera brillante all’interno di questa produzione, e risulta molto simpatico.
Anche gli altri personaggi, sebbene solo comprimari, sono ben riusciti: Youhei ha ovviamente la maggior interazione con Chi (e anche lui mostra di essere un bambino, con ragionamenti da tale), ma i genitori non sono da meno e si impara ad apprezzarli.

La grafica è disegnata in maniera molto infantile, dato che l’anime è orientato ai più piccini. Questo non faccia tuttavia pensare che un adulto non possa farsi qualche sana risata alle spalle dell’inesperta gattina alla scoperta del mondo. Il sonoro ha poco spazio per mostrarsi ma il poco che si sente è ben fatto, e l’opening è azzeccata per il tipo di cartone che introduce.

Insomma, Chi’s Sweet Home è un lavoro parecchio inusuale, che sembra racchiudere l’essenza dei 4-koma sebbene sia tratto da un manga normale: funziona da ottimo intermezzo per spezzare la pesantezza di altre serie, e riesce ad indurre la “sindrome da ciliegia”, con il maledetto dai, ancora una e poi vado a letto che porta a vedersene anche una decina di puntate di fila senza nemmeno accorgersene.

Voto: 8. Un piccolo progetto con un grande risultato, godibilissimo.

Consigliato a: chi ha o chi ama i gatti e la loro attitudine verso il mondo; chi vuole qualcosa di rilassato, allegro e di buon cuore; chi vuol conoscere un gatto nero che, da esterrefatto, fa rumori gutturali inenarrabili.

2 pensieri riguardo “Chi’s Sweet Home

    1. Questo ho visto questo anime ho pensato specificatamente a te, volevo quasi mettere “Consigliato a: Foll” asd, soprattutto dato che hai avuto un gattino piccolo in casa poco tempo fa.
      Per me va benissimo il continuo “+1”, tanto sei praticamente l’unico che commenta e quindi non devo andare a cercare più di tanto hehe
      Più che altro, la volta che scendo con gli HD -quando finalmente mi deciderò a pigliarli-, ci metteremo 12 ore a passare tutto dato che è un pezzo che si accumulano 😀

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